Il 12 Giugno la primavera a Parigi sembrava appena sbocciata.L’aria era tiepida e i viali, pieni di gente, si lasciavano scorrere lentamente come le acque della Senna poco distante. Dopo un gradevole tour della città, alle 18:00 entrammo all’Hotel Opéra; ad attenderci, nell’elegante salone dedicato agli eventi, c’era una immensa tavolata piena di vini, aperitivi e golosità di vario genere come solo oltralpe sanno imbandire.
Ovviamente eravamo già a conoscenza che il nostro Confluence era stato scelto come finalista e a dirla tutta, sicuri dei nostri meriti, nel pomeriggio avevamo condiviso la fiduciosa certezza il premio sarebbe stato nostro. Ma, ahi me, una volta a contatto con i disinvolti architetti parigini e a tutti quei giornalisti sempre a scribacchiare nel taccuino degli appunti: le nostre certezze, lo confesso, cedettero un poco all’apprensione. L’ipotesi che 22.000 francesi addetti al settore avessero votato in quei giorni per eleggere gli elementi d’arredo più rappresentativi del 2014 e che nella sezione tavoli avessero scelto in maggioranza proprio il nostro Confluence, era, in quel momento, una considerazione che non osavamo proporci. Fortunatamente, pochi minuti dopo il nostro arrivo, incontrammo Xavier Lust. Egli, pur essendone il designer, non sembrava porsi minimamente questo genere di dubbi. Ci affidammo dunque alla sua visione delle cose e, fra un bignè al Roquefort e una tartina al foie gras, cominciammo a disquisire gli ultimi dettagli tecnici in vista dell’uscita del prodotto.
Verso le 19.00 iniziò la premiazione. Il relatore passo subito ai fatti: man mano che venivano annunciate le categorie, i relativi vincitori sfilarono sul palco sorridendo al flash dei fotografi. Alla fine arrivò il turno della categoria tavoli. La tensione ci ammutolì e i secondi presero a passare sempre più lentamente. Tant’è che quando infine venne annunciato il vincitore e le mani tutt’attorno cominciarono a battere nella nostra direzione, provammo una magnifica sensazione di essere usciti da un sogno per piombare in una realtà che ci sembrava ancora migliore.
Che giornata perfetta! È proprio vero come dicono… Paris est toujours Paris…
Aldo Pianca e Xavier Lust durante la premiazione del tavolo Confluence a Parigi
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